Intellettuale utilitarista

Lo spin doctor è l’intellettuale organico alla politica intesa esclusivamente come competizione, in cui i partiti sono macchine elettorali che devono selezionare, far vincere e proteggere un’élite.

Lo afferma Nadia Urbinati:

Gli “spin doctor” (…) operano nel mondo dei social media e della comunicazione (…) [e] sono organici a progetto di vittoria elettorale di un personaggio politico. È come se ci fosse un’applicazione al mondo degli intellettuali organici della mentalità strumentale di costi-benefici: ovvero non c’è un ideale da raggiungere, ma c’è un leader che deve vincere, e il tecnico del consenso farà di tutto per raggiungere questo obiettivo. È insomma una visione molto più prosaica e strumentale, senza grandi o piccole idee di riferimento. L’intellettuale organico di oggi è un tecnico – principalmente della comunicazione – al servizio del desiderio di potere di qualcuno (…) Questo tipo di intellettuale organico è evidentemente l’immagine della politica contemporanea, che vuole vincere a tutti i costi, poco importa quel che propone – la vittoria ripaga di tutto. Questa è anche la logica populistica: chi vince ha ragione; l’opinione che ha conquistato la grande maggioranza e che vince sulla minoranza ha ragione ed è legittima. Se non c’è più un’ideologia superiore di riferimento (come nel caso del partito di massa) e se non c’è neppure una verità di riferimento (anche gli scienziati sono decaduti dandosi alla ricerca dell’audience) quale altro può essere il criterio, del resto?