Di fronte alla pervasività dei dispositivi, all’egemonia culturale del tecno-liberismo e alla crisi della partecipazione e del suo significato, le forme di attivismo militante di matrice tecnocritica e a favore della de-innovazione sono molte. Questi gli esempi in Francia:
- Critica in prospettiva ecologica all”estrattivismo e all’iperconsumo energetico;
- Opposizione all’incremento dell’infrastruttura logistica;
- Campagne per lo stop alla digitalizzazione;
- Campagne per il mantenimento di servizi in prossimità;
- Installazioni e performance artistiche;
- Sviluppo di software alternativo a quello proprietario;
- Critica radicale di istruzione a digitalizzazione forzata e a quantificazione diffusa, per la standardizzazione gerarchica e l’efficientismo del modello socio-economico;
- Denuncia della sorveglianza di massa;
- Rifiuto delle tecnologie finalizzate all’agricoltura industriale:
- Rifiuto dei microchip nell’allevamento:
- Rifiuto dei contatori intelligenti con campi elettromagnetici;
- Rifiuto delle antenne 5G:
- Rifiuto degli e-scooter;
- Rifiuto dell’uso di droni;
- Esercizio della violenza fisica su oggetti (telecamere, terminali di pagamento, SUB, contatori, antenne e così via);
- Sabotaggio mirato;
- Sabotaggio sottile, fondato su dirottamento e riappriopriazione;
- Auto-esilio e abbandono
- Cyberminimalismo
(Fonte: Nicolas Celnik, Fabien Benoit – “Techno-luttes. “”Enquête sur ceux qui résistent à la technologie”)