Partendo dalle riflessioni di Surowiecki, Origgi ragioni sugli effetti cognitivi dell’implementazione a fini commerciali della “saggezza della folla” e su come il Web non è soltanto un serbatoio infinito di ogni sorta d’informazione, certificata o meno, si configuri come potente strumento reputazionale che produce gerarchie e sistemi di classificazione, peso e influenza nel campo della conoscenza
La prima forma di implementazione e captazione è il filtraggio collaborativo. In questo caso si prevedono le preferenze di un utente sulla base del comportamento di molti utenti. Questo è il meccanismo del motore di raccomandazione di Amazon. Questi sistemi interattivi producono nuove categorie elaborando automaticamente le azioni umane in classificazioni visibili: il lavoro cognitivo viene diviso in modo collaborativo tra gli algoritmi e gli utenti.
La seconda forma è il PageRank, tipico dei motori di ricerca di seconda generazione, che, oltre alle pagine effettivamente aperte, ai tempi di consultazione e ad altri atti degli utenti, computano i collegamenti tra le diverse pagine, attribuendo pesi diversi ai punti di partenza in base alla loro reputazione: la conoscenza e le preferenze locali di ogni singolo utente vengono tradotti in una gerarchia di risultati che sono interpretati come una scala di pertinenza. In questo caso l’aspetto collaborativo è sostanzialmente affidato agli algoritmi che sfruttano informazioni che gli utenti depositano spesso inconsapevolmente.
La terza forma è il sistema esplicitamente fondato sulla reputazione, ben esemplificato da eBay, che chiede a clienti e fornitori di valutare le transazioni, minacciando penalizzazioni, e costruisce profili di valutazione. La cooperazione non è un valore, ma il frutto della costrizione.
La quarta forma raccoglie e impiega raccomandazioni e valutazioni di chi fa esperienza diretta di un servizio, come nel caso di TripAdvisor.
La quinta forma è costituita dalle comunità di sviluppo di software e dai progetti di realizzazione di contenuti aperti, dove la cooperazione e il mutualismo sono finalmente valori fondanti e principi espliciti.
(fonte G. Origgi, “La reputazione. Chi dice che cosa di chi”, Università Bocconi Editore)