Formulazione riferita ai possibili intrecci tra tecnologie civili e tecnologie militari, inerente soprattutto possibilità di impieghi distruttivi con poche o nessuna modifica. Gallino ne deduce una configurazione della tecnologia come
corpo distribuito di conoscenze atto a generare differenti esiti in funzione degli attori e delle infrastrutture con cui interagisce (L. Gallino, “Tecnologie e democrazia. Conoscenze tecniche e scientifiche come beni pubblici”, Einaudi)