Affermano Iaconesi e Persico:
[Ci è utile e necessario] concepire nuove possibili cosmologie che ci aiutino a posizionarci come esseri umani in un ambiente che include i dati, la computazione e i numerosi agenti non umani con cui costantemente entriamo in relazione. (…) Il primo passo è un cambio di sguardo e di estetica in cui gli esseri umani non siano più il centro – come nella prospettiva che abbiamo ereditato dal Rinascimento- ma i nodi di una rete tra attori umani e non umani: tra aziende, alberi, animali, il mare o le AI. È la fine necessaria dello Human Centered Design punto. È l’ecologia, lo studio delle relazioni, lo studio della differenza del conflitto (…) che stiamo iniziando a chiamare Nuovo Abitare: la condizione in cui dati e computazione sono riconosciuti come questioni esistenziali delle nostre vite, della possibilità di esprimersi, relazionarsi, conoscere, capire, comunicare, apprendere nei nostri ecosistemi tecnologicamente mediati. Questo Nuovo Abitare prospera su nuove alleanze tra esseri umani, dati, computazione e agenti artificiali che possono essere immaginati disegnando le cosmologie rituali di cui abbiamo bisogno per popolarli. (S. Iaconesi – O. Persico, “Se mio figlio è un’AI” – “AI & Conflicts 01”, Krisis Publishing)