(Si) chiede Manovich:
- L’uso espanso del machine learning nel creare nuovi oggetti culturali renderà espliciti gli schemi di molti ambiti culturali di cui potremmo non essere al corrente?
- E, se questo dovesse accadere, risulterà comprensibile per le persone sprovviste di specifiche competenze in ambito informatico?
- Le aziende che sfrutteranno il machine learning per generare film, pubblicità, design, immagini, musica, design urbani ecc. mostreranno ciò che i loro sistemi hanno imparato? (L. Manovich, “L’ estetica dell’intelligenza artificiale. Modelli digitali e analitica culturale”)