Anche Rispoli è d’accordo:
il fattore decisivo che rese realmente possibile il concentrarsi sul passaggio da un modo di praticare la scienza ad un altro fu sostanzialmente uno per Wiener, la guerra, e, nell’ambito di questa, due fattori che le erano pertinenti: l’implementazione di nuovi network elettronici e il programma di ricerca sulle macchine computazionali portato avanti da Vannevar Bush, uno degli uomini più potenti della ricerca scientifica statunitense. Vice presidente del MIT e direttore della Carnegie Institution un organo di estrema rilevanza nel campo dell’istruzione americana, Bush divenne direttore dell’ufficio sulla ricerca scientifica e lo sviluppo, arrivando a coordinare le attività di più comitati istituzionali che lavoravano alla difesa degli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale . Bush ebbe un ruolo di primo piano anche nella supervisione del progetto Manhattan il cui scopo, come è noto, era la realizzazione top secret delle prime armi atomiche. Coordinava circa 6000 scienziati americani che lavoravano esattamente nel modo propost o da Wiener, in gruppi ristretti, mobili e multidisciplinari, risolvendo un problema dopo l’altro finché la guerra non fu vinta (…). La guerra rappresentava, quindi, il bacino in cui confluivano le operazioni che Bush presiedeva e all a cui base vi era un convinto supporto allo sforzo bellico, lo stesso che avrebbe sostenuto e alimentato il lavoro di Norbert Wiener al MIT che, come scriveva in una lettera a Bush nel ’40, era desideroso di servire come scienziato nella ricerca militare, in caso se ne fosse presentata l’urgenza. (…) La guerra era il contesto di sfondo che aveva reso necessario il prodursi un nuovo metodo scientifico giustificato dalla necessità di dare vita ad un impulso congiunto di più attori verso l’oggetto d’indagine. Wiener imma ginava una strategia di ricerca e sviluppo bellico che prevedesse l’organizzazione di piccole squadre mobili di scienziati di campi diversi che avrebbero potuto insieme affrontare i problemi urgenti che il governo richiedeva (Conway, Siegelman, 2005). L’idea di un’interazione disciplinare, in ragione della risoluzione di compiti scientifici complessi, nacque sulla scorta di un sentimento
comune per i ricercatori americani: l’orgoglio di servire nelle operazioni militari in
difesa del proprio paese. Wiener i ndividuò immediatamente il suo angolo di ricerca
privilegiato in questo ambito. Benché fino a quel momento avesse concentrato i suoi
sforzi maggiori sulla progettazione del calcolatore elettronico digitale, adesso, era
giunto il momento di dedicarsi al con trollo del fuoco dell’artiglieria antiaerea, la spinosa questione del controllo del tiro. E fu questa missione che lo condusse in meno di 8 anni all’elaborazione della rivoluzionaria scienza del controllo, ormai alle porte della guerra fredda. (G. Rispoli, “Riflessioni sulla cibernetica come prospettiva scientifica, ideologica e globale a cavallo tra USA e URSS“)