A latere della ricostruzione dei primi tentativi di realizzare robot “capaci” di disegnare, Gallina fa un’osservazione generale molto importante:
Al di là della presunta capacità grafica del robot, è interessante notare l’approccio diverso di progettazione a seconda della cultura di provenienza. Mentre nel mondo occidentale un robot è solamente uno strumento utilitaristico, in quello nipponico, un robot può venir considerato come un “oggetto dotato di anima”. Questa sensibilità ha radici religiose. Infatti lo scintoismo prevede che anche gli oggetti inanimati possano essere dotati di intrinseca spiritualità (P. Gallina, “La protoarte dei robot. Quando l’arte, la robotica e l’intelligenza artificiale si intrecciano”)