Addomesticamento del lavoro

Nowotny riflette:

La fusione delle sfere del lavoro e del tempo libero, del tempo dedicato al lavoro e del tempo di qualità della famiglia, è in atto da decenni, sfumandone i confini. Ma ora è stata aggiunta un’ulteriore dimensione. Il lavoro da casa è remoto solo nel senso che è separato geograficamente dall’ufficio, ma per il resto è pienamente integrato nelle reti multiple e di vasta portata che caratterizzano l’organizzazione del lavoro nel ventunesimo secolo. L’addomesticamento del lavoro crea nuovi vincoli temporali e spaziali. Diventiamo parte di un regime temporale digitale in cui le nostre ore di veglia sono piene di e-business ed e-learning. Ci saranno e-sport, e-conferencing ed e-culture, con visite elettroniche ai musei o fare musica elettronica insieme. Sono disponibili molte altre opzioni, ma le giornate non dureranno ancora più di ventiquattro ore. Nessuno sa ancora quali effetti di trasformazione a lungo termine avranno i vari sforzi di ripresa e ricostruzione post-pandemia. Ma è improbabile che riducano l’elevato grado di connettività che abbiamo già raggiunto. Se la digitalizzazione della società è la risposta alla complessità che ha raggiunto (…) seguirà altra digitalizzazione (…). Ma come e dove, e con quali effetti su chi? (H. Nowotny, “In AI We Trust: Power, Illusion and Control of Predictive Algorithms” – traduzione in proprio)