Così lo spiegano Milani e Garcia:
le macchine elettroniche sono state sviluppate nella direzione del reciproco condizionamento fra esseri umani ed esseri tecnici. Il condizionamento può essere visto come una particolare forma di automazione, cioè l’automazione di un comportamento attraverso l’iterazione ripetuta di modelli semplici, ma in evoluzione, prendendo in considerazione alcuni feedback (retroazioni) e inserendoli in uno schema esistente. Questo condizionamento è possibile e anzi necessario perché corrisponde al condizionamento parallelo su larga scala degli esseri umani coinvolti nelle interazioni con le cosiddette macchine intelligenti. (C. Milani – V. García, “L’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale: dall’automazione del lavoro al condizionamento reciproco”)