Secondo la visione di Simondon, possono riadattare i propri schemi in base alle variazioni e quindi possono avere una ampia gamma di possibilità di interazione con gli esseri umani, che hanno il ruolo di organizzatori permanenti, di coordinatori e di inventori. Le loro relazioni con le macchine non sono strumentali perché questo approccio è invece alla base dell’idea di addomesticare le risorse naturali, che per forza di cosa va nella direzione dell’asservimento e non dell’emancipazione,
Affermano però Milani e Garcia:
Il modello simondoniano di esseri umani con macchine individuali nel loro milieu associato appare limitato rispetto a reti globali di dispositivi vari e reticolari, integrati in processi di regolazione e governance algoritmica. (…) Gli oggetti tecnici sono infatti soggetti all’evoluzione sia dei materiali che delle teorie; nuovi materiali, nuove implementazioni e nuove idee influenzano la comparsa di nuovi artefatti e ne rientano le interazioni con gli esseri umani e l’ambiente circostante. (C. Milani – V. García, “L’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale: dall’automazione del lavoro al condizionamento reciproco”)