Elaborazione, da M. Gui, “Il digitale a scuola. Rivoluzione o abbaglio?“, il Mulino
Vi è una profonda correlazione tra pervasività dello smartphone e diseguaglianza sociale, in termini sia di prestazioni scolastiche sia di rendimento scolastico in rapporto all’istruzione dei genitori.
Ricerche sulla Smartphone Pervasiveness Scale evidenziano che in Italia essa ha le punte più alte negli istituti professionali; i valori sono poi inferiori nei tecnici e ancora più bassi nei licei.
A queste evidenze, va aggiunta l’analisi di Adolfo Scotto di Luzio
[L’uso delle tecnologie nell’istruzione] “è fortemente condizionato da quella strutturazione sociale della disuguaglianza scolastica che preesiste all’introduzione di computer e connessioni di rete nelle aule e che detta le condizioni didattiche dell’impiego della tecnologia.(…). Di fatto, la tecnologia nelle aule si risolve, in mancanza di altri interventi, nella riproduzione di quelle condizioni didattiche che presiedono alla sconfitta di alcuni studenti e al successo degli altri. Usato come strumento di recupero scolastico e in vista di una vaga preparazione professionale per i giovani provenienti da ambienti sociali svantaggiati e, nelle scuole americane, per neri e ispanici, il computer sostiene i percorsi accademici ad alto rendimento di bianchi ricchi ed asiatici.

[…] Un’altra ricerca su studenti tra i 12 e i 18 anni dettaglia gli impieghi problematici delle tecnologie digitali di comunicazione nella situazione di iperconnessione, che è anche correlata alla diseguaglianza sociale: […]
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