Così Crawford definisce l’approccio delle grandi corporation tecnologiche, che acquiscono tutto ciò che possono captare. Contesto, prudenza, riservatezza e consenso non hanno alcuna importanza di fronte alla prospettiva per cui la raccolta in massa di dati è corretta e, anzi utili, perché produce sistemi di «intelligenza» computazionale efficienti e redditizi. Di conseguenza le varie forme della comunicazione – immagini, testi, suoni e video – sono trattati esclusivamente come dati grezzi per l’alimentazione dei sistemi di intelligenza artificiale.