Tipica degenerazione della burocrazia, è anche una paradossale conseguenza dei percorsi formativi e delle specializzazioni tecniche e/o scientifiche, che impedisce di comprendere qualcosa che, sebbene ovvio per il profano, rimane al di fuori dei limiti del campo di conoscenza così come è epistemologicamente concepito da chi è stato allenato all’interno di confini concettuali e lessicali autoreferenziali e ad approcci statici.
Boaventura de Sousa Santos propone per le epistemologie del Sud una prospettiva consapevolmente e assolutamente opposta.
Ad esempio, il concetto di sociologia delle assenze mette nsieme due realtà apparentemente incompatibili, vale a dire studiare nella realtà sociale ciò che lì apparentemente non esiste. Allo stesso modo, il concetto di sociologia delle emergenze ha a che fare con lo studio di ciò che non è ancora realtà, o è realtà solo potenzialmente. Inoltre, il concetto di ecologia dei saperi immagina relazioni tra saperi che, secondo le teorie sistemiche convenzionali, sarebbe possibile solo tra elementi della stessa totalità; al contrario, l’ecologia dei saperi li immagina come saperi autonomi impegnati in processi di fusione o ibridazione. Il concetto stesso di traduzione interculturale suggerisce convenzionalmente forme di intelligibilità tra idee uguali o simili in lingue diverse, mentre nelle epistemologie meridionali si riferisce in realtà a idee spesso molto diverse e che possono, o meno, essere espresse nello stesso linguaggio