Logistica della conoscenza 4.0: accumulazione ed estrazione per il profitto

Finché la catena di approvvigionamento della conoscenza ha utilizzato solo o in prevalenza supporti, modalità di acquisizione e meccanismi di vendita e distribuzione su base totalmente materiale, istituzione del mercato e perseguimento del profitto sono stati evidenti.

Ora invece il supporto è spesso digitale e quindi (nella relazione immediata con utente/cliente) dematerializzato, le infrastrutture di circolazione e distribuzione (spesso monopolistiche o semimonopolistiche) sono parzialmente mimetizzate e offuscate e – soprattutto – l’acquisizione centralizzata dei contenuti è spesso invisibilizzata. Il caso più noto sono l’indicizzazione della rete e/o il monitoraggio dell’uso dei motori di ricerca, ma si è affermata anche la pseudo-condivisione dei social business, o la captazione spacciata per dialogo, il caso dei chatbot.

Questi dispositivi, oltre a rendere problematiche e inique responsabilità e attribuzioni autoriali, riducono percepibilità e significato della propria ratio comune, finalizzata a estrazione e accumulazione della conoscenza collettiva nella sua globalità, come ben rappresentano i motori di raccomandazione, finalizzati all’incremento e alla governance dei consumi di un prodotto ormai mercificato in ogni sua articolazione e implicazione.