In “The Participation Divide: Content Creation and Sharing in the Digital Age“, ricerca del 2008 sugli studenti USA, Hargittai e Walejko avevan già rilevato che realizzare in rete attività creative, che prevedano l’elaborazione in prima persona di contenuti, piuttosto che dedicarsi al semplice intrattenimento, è variabile dipendente della provenienza sociale, mettendo in discussione la chiave interpretativa generazionale generata dal concetto di “natività digitale”: genere, status socio-economico o il background culturale sono fattori ben più rilevanti, come testimoniano anche gli studi successivi sulla pervasività dello smartphone e sullo svantaggio digitale.