(de)Monumentalizzare la conoscenza

Per de Sousa Santos

La conoscenza scritta, in generale, e la conoscenza scientifica, in particolare, sono conoscenze monumentali. Essendo monumentale, è fatalmente inadeguata a dialogare con altri saperi, obiettivo che sta [invece] alla base dell’intera idea delle epistemologie del Mezzogiorno. Di qui il compito metodologico della demonumentalizzazione. (…) La conoscenza scientifica [infatti] è una conoscenza scritta diffusa dalla scrittura, la scrittura essendo la condizione per essere considerata rigorosa e monumentale. È rigoroso perché offre una versione univoca, quella scritta nel testo, e scritta in una data lingua che ne fissa la matrice; è monumentale perché, come i monumenti, la scrittura dura e quindi si tiene lontana dalle pratiche quotidiane. Intendo ovviamente i testi, non le loro interpretazioni, perché queste ultime evolvono e variano, motivo per cui le tradizioni scritte sono meno rigide dei testi scritti che ne costituiscono la base. (…) Demonumentalizzare le conoscenze monumentali è una precondizione per aprire spazi argomentativi dove altri modi di conoscere possano essere in grado di mostrare il loro possibile contributo a una più diversificata e profonda comprensione del mondo e ad una progressiva trasformazione sociale più efficiente e ampiamente condivisa.

Da questo punto di vista, prima della scienza moderna, le conoscenze monumentali più influenti sono state la religione e la teologia.

Compito delle epistemologie del Sud e degli intellettuali di retroguardia è demonumentalizzare la conoscenza in quanto monocultura eurocentrica.

Conversazioni sul mondo – progetto di ridimensionamento della scrittura a favore dell’argomentazione orale.

(..) Le “Conversazioni del mondo” mettono insieme uomini e donne provenienti da diverse parti del mondo e da esperienze diverse che condividono la lotta per la dignità umana e la convinzione che un altro mondo sia possibile e necessario. Partendo dall’idea che la comprensione del mondo supera di gran lunga la comprensione occidentale del mondo, queste conversazioni non intendono omogeneizzare la differenza ma stimolare la valorizzazione e la condivisione dell’infinita diversità del mondo. The Conversations of the World nasce da una sfida lanciata dal progetto ALICE, coordinato da Boaventura de Sousa Santos e con sede presso il Center for Social Studies dell’Università di Coimbra. [Il sito raccoglie] momenti di Conversazioni sul mondo tra Boaventura de Sousa Santos e Dhirubhai Lal Sheth, Mogobe B. Ramose, Leonardo Boff, Silvia Rivera Cusicanqui, Tarso Genro e Valentin Y. Mudimbe. Sono stati girati in Portogallo, Brasile, Mozambico, Sud Africa, India e Bolivia.

Playlist di Conversas sobra o mundo contemporaneo

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