Agisce nell’alveo della colonizzazione operativa e culturale da parte del capitalismo cibernetico, mediante operazioni di contrapposizione arbitraria e di marketing concettuale sul tipo della distinzione in “nativi” e “migranti” digitali – per altro sempre meno credibile e superata dal medesimo suo coniatore -, gerarchizzando le persone e le popolazioni sulla base del tecnoabilismo di matrice occidentale.