Riduzione e subordinazione di ogni approccio epistemologico, descrittivo, ermeneutico e teleologico delle dimensioni digitali della conoscenza e del lavoro al quadro concettuale costruito dal marketing di impresa e dallo storytelling tecno-liberista.
Ne sono esempi espressioni correnti come: “intelligenza” artificiale, digitale, innovazione e derivati, gamificazione.
Ne sono complici – tra i molti – sia il rifiuto aprioristico e dei settori dell’Intelligencija che fanno coincidere il (presunto) pensiero critico con l’inerzia snobistica, sia gli intellettuali, gli accademici e gli insegnanti imprenditori. Queste ultime due categorie contaminano la sfera pubblica della cultura e dell’istruzione con l’ideologia californiana e l’iperindividualismo, spesso senza avere alcuna vera consapevolezza delle implicazioni delle proprie scelte.